Negli ultimi mesi ci si è divisi tra detrattori e sostenitori Liquido per sigaretta elettronico alla fragola
La sigaretta elettronica aiuta a smettere con il vizio? ed è innocua? l’istituto superiore di sanità (iss) si è pronunciato a più riprese, bocciandola senza appello: la nicotina presente nelle soluzioni che si svapano (questo è il neologismo coniato pe r chi fuma la sigaretta elettronica) non fa bene alla nostra salute e contribuisce a mantenere una forte dipendenza.
ma il pericolo non passa solo attraverso i nostri polmoni. a ribadirlo, insieme all’iss, è il nostro centro antiveleni che, analizzando le richieste di consulenza avute negli ultimi anni, mette in guardia sui rischi derivanti dall’esposizione diretta al liquido con cui si caricano questi dispositivi, in quanto può portare a delle forme di intossicazione con sintomi caratteristici.
le ricariche, infatti, contengono una quantità di nicotina compresa tra 6 e 26 mg/ml. questa sostanza viene rapidamente assorbita attraverso cute, alveoli, tratto faringeo e mucosa gastrointestinale. e il sovradosaggio può causare un’intossicazione acuta la cui gravità è dose dipendente. il quadro clinico esordisce generalmente con iperventilazione, cui seguono euforia, nausea, salivazione, vomito e diarrea, sudorazione algida, tachicardia e ipertensione; nei casi più gravi può evolvere in convulsioni e compromissione dell’attività respiratoria.
sono stati 172 i casi di esposizione accidentale registrati. con un trend di crescita che fotografa chiaramente la diffusione della sigaretta elettronica negli ultimi anni. si è passati da un caso per il biennio 2010-2011, ai 41 del 2012. fino al picco dei 129 casi solo per i primi sei mesi del 2013. i pazienti con manifestazioni cliniche sono stati 61 (il 36%), fortunatamente tutti con quadri di lieve o modesta entità; la maggior parte degli interessati sono maschi di età compresa tra i 20 e i 49 anni (63%). ma c’è anche da registrare che una fetta non trascurabile delle segnalazioni, il 16% (28 casi), si riferisce a bambini al di sotto dei 5 anni.
in queste circostanze l’esposizione è prevalentemente avvenuta per un accesso incontrollato ai preparati. probabilmente a fare da complice c’è stata la disattenzione degli adulti, ma sicuramente questi dati evidenziano la necessità che siano adottate chiusure di sicurezza a prova di bambino per i contenitori. un’attenzione in più è richiesta anche ai più distratti che hanno scambiato involontariamente il liquido per un medicinale. sono stati rilevati anche 7 casi di errore terapeutico causato da uno scambio del contenitore della miscela di ricarica, confuso per gocce per gli occhi o per un antistaminico da prendere per via otologica.
infine una maggiore sicurezza è richiesta anche per le sigarette elettroniche stesse: dati alla mano, questi dispositivi perdono un po’ troppe volte il liquido durante l’utilizzo, che finisce per essere ingerito dallo “svapatore”. ome primo effetto c’è da notare un aumento della sete dovuto alla disidratazione. dopo lunghe sessioni di svapo, spesso e volentieri ci troviamo con la famosa “lingua felpata” dovuto da due fattori importanti: 1. i liquidi della sigaretta elettronica sono igroscopici e tendono a disidratare il nostro organismo e in buona parte la nostra bocca e la nostra gola. 2. svapare troppo a lungo creerà un sorta di “patina” che non ci farà assimilare più le particelle di acqua contenute negli e-liquid e quindi il nostro organismo ricercherà quella % di h2o necessaria a rendere idratate le parti in causa. rimedio: bere molta acqua per sopperire a questa mancanza.
Link Utili:
La sigaretta elettronica (detta anche e-cigarette o e-cig) è un dispositivo elettronico nato con l’obiettivo di fornire un’alternativa al consumo di tabacchi lavorati (sigarette, sigari e pipe) che ricalchi le mimiche e le percezioni sensoriali di questi ultimi. È usata per diminuire la dipendenza e l’uso di sigarette, pipe e sigari tradizionali. Il governo della Gran Bretagna ha presentato in parlamento nel dicembre 2017 il primo studio scientifico a lungo termine che dimostra che la sigaretta elettronica riduce i rischi del 99% rispetto alla sigaretta tradizionale di tabacco. Tale studio si affianca ad altri di settore che non evidenziano problemi sanitari rilevanti dovuti all’utilizzo delle sigarette elettroniche. Il PV, acronimo di Personal Vapouriser è il termine in inglese britannico (o Vaporizerin american english) che indica lo strumento per inalazione di vapori, colloquialmente ed impropriamente definito come sigaretta elettronica, poiché in effetti non condivide con la sigaretta tradizionale (o analogica) né la forma, né il contenuto, né il funzionamento, e solo in parte ne condivide alcune mimiche e gestualità. Il dispositivo è elettrico e, per mezzo d’una scarica di corrente elettrica, riscalda elementi resistivi che portano a temperatura di ebollizione e quindi provocano l’evaporazione (e non la combustione) di un e-liquid, una soluzione a base di:
- acqua ovvero H2O potabile,
- glicole propilenico ovvero E1520 un additivo alimentare e farmaceutico commestibile potabile ed iniettabile, usato per allungare o disciogliere altre sostanze è largamente impiegato per l’assoluta assenza di cancerogenicità o genotossicità dimostrata a livello mondiale da numerosi studi[4],
- glicerolo, E422, un costituente naturale di oli e grassi presente naturalmente nel corpo umano, è un additivo vegetale alimentare e farmaceutico commestibile e iniettabile, utilizzabile in ambito medico come lassativo o anti ipertensione, in ambito cosmetico per creme e saponi per le sue proprietà idratanti ed emolienti, in ambito culinario alla base di torte e pasticceria,
- aromi ovvero i sapori ed odori naturali concentrati derivati da piante, cibi e bevande ed utilizzati negli alimenti e bibite, identificati dalla Normativa Europea come aromi naturali estratti da prodotti ed ingredienti naturali, sono una vasta gamma di molecole come: limonene (agrumi), mentolo (menta), pinene (conifere), eucaliptolo (eucalipto), gamma-nonalattone (cocco), frambinone (lampone), cinnamato (ciliegia, cannella), linalolo (basilico), geraniolo (geranio), vanillina (vaniglia), gamma-undecalattone (pesca) beta-ionione (viola), etc..
I costituenti dell’e-liquid possono essere miscelati in percentuali variabili a seconda del gusto personale. Ad esempio si potrebbe ricorrere ad una basecostituita dal 50% di glicerolo, 40% di glicole e 10% d’acqua, e alla base complessiva così ottenuta si potrebbe aggiungere una piccola parte di aromi concentrati nella proporzione di 1:10; comunque non è infrequente che vengano usati anche meno componenti, anche solo 2 costituenti e talvolta anche uno soltanto (tipicamente, ma non solo, Glicerolo al 100%). Per chi fosse affetto da dipendenza da nicotina, una malattia cronica recidivante, c’è l’eventuale possibilità di aggiungere all’e-liquid quantità controllate di nicotina in modo da attenuare gli effetti da assuefazione e tolleranza che producono l’astinenza. Il liquido è vaporizzato dall’atomizzatore, che viene alimentato da batterie ricaricabili di tipo e in numero variabile. Esistono vari fattori che determinano la scelta dei componenti della sigaretta elettronica:
- Resa aromatica, ovvero l’integrità, la corposità e il gusto dell’aroma del liquido una volta vaporizzato e aspirato
- Hit (o colpo in gola), la percezione del vapore che passa nella laringe durante l’inspirazione.
- Fumosità, ovvero cloud, la quantità e la densità di vapore generato dalla vaporizzazione del liquido. La fumosità dipende, oltre che dall’efficienza dell’atomizzatore, anche dalla percentuale di glicerolo del liquido
- Calore, ovvero warmth, la temperatura del vapore inalato.
- Autonomia, ovvero la durata di funzionamento del dispositivo prima di una ricarica, ed i tempi di ricarica.
- Sicurezza, ovvero la presenza o meno di uno o più sistemi di protezione passiva o proattiva dai rischi derivanti dall’elettricità che l’alimenta e dal calore generato.
- Ergonomia, ovvero grandezza, dimensioni, peso e maneggevolezza di un dispositivo da portare con sè anche per lunghi periodi di tempo.
- Efficienza, ovvero la presenza o meno di circuiti elettronici logici che ne regolino l’erogazione, controllino la potenza, ne ottimizzino la durata ed eventualmente ne permettano la personalizzazione e riprogrammazione. (Wikipedia)